domenica 13 dicembre 2015

La cuccìa dolce calabrese di Santa Lucia






La cuccìa è un dolce tradizionale a base di grano cotto preparato per il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, ed ha origini antichissime. Il termine, infatti, sembra che derivi dalla parola greca ta ko(u)kkìa (i grani) e le origini del dolce sono da ricercarsi proprio in Grecia, dove già in epoca cristiana veniva preparato in occasione della Commemorazione dei defunti. Dalla Grecia poi la tradizione si è diffusa fino ad arrivare all'Italia meridionale, radicandosi particolarmente in Sicilia, Calabria e Puglia.  Ma mentre in Puglia - dove la pietanza viene chiamata colva  ed è condita con chicchi di melograno, fichi secchi, uva, noci, mandorle, vincotto - la tradizione è rimasta legata al giorno dei morti,  in Sicilia e Calabria è legata alla festa di Santa Lucia. Pare, infatti, che nel 1646  fosse in atto una gravissima carestia, ma che proprio il 13 dicembre una nave carica di grano approdò a Palermo (o secondo altri, a Siracusa, città della Santa).  La gente, affamata, non aspettò di trasformare il grano in farina per il pane ma lo bollì e mangiò subito.  Santa Lucia venne ritenuta l'artefice del miracolo e, da allora, ogni 13 dicembre in Sicilia non si mangiano prodotti fatti con grano raffinato e si ripete il rito del grano bollito. Da qui nasce la cuccìa siciliana, condita con l'immancabile crema di ricotta, sostituibile con crema al latte, cioccolato e canditi, in particolare la zuccata (zucca candita).
Qui in Calabria, invece,
sembra quasi come se tradizione pugliese e siciliana si siano fuse, dato che la nostra cuccìa è legata a santa Lucia ma non alla carestia del 1646 e ha un condimento molto simile a quello della colva.
La tradizione spiega la scelta del grano come piatto da dedicare alla santa protettrice degli occhi e della vista con la pulitura dello stesso. Il grano, infatti, prima di essere messo in ammollo deve essere pulito, cioè privato da eventuali pagliuzze e pietroline e per fare ciò bisogna aguzzare non poco gli occhi e la vista ;-)
Il grano, una volta cotto, deve essere poi messo in una ciotola ancora scondito, perchè leggenda vuole che, nella notte fra il 12 e il 13 dicembre, Santa Lucia passerà in ogni casa a lasciare l'impronta del suo piede nella cuccìa. Ricordo che quando ero più piccola la mattina andavo subito a vedere se c'era il piedino, ma non sapevo mai se crederci o meno perchè l'impronta mi sembrava poco verosimile eheh :-D   C'è da dire che questa leggenda, invece, potrebbe ricordare un po' quella del bergamasco e del bresciano dove Santa Lucia fra il 12 e il 13 entra nelle case lasciando doni per i bimbi. Insomma, c'è di tutto un po'  :-D
Comunque, nel giorno del 13 dicembre, la cuccìa dovrà essere riscaldata e condita a piacimento. Tradizionalmente bisognerebbe usare il miele di fichi, ma si può usare anche semplicemente lo zucchero o il miele, e si possono aggiungere gherigli di noci spezzettati, mandorle, scorza di arancia o mandarino grattuggiata, pezzetti di cioccolato, chicchi di melograno ecc. La cuccìa si presta a moltissime varianti e varia da paese in paese e da famiglia in famiglia :-)
La ricetta, di facilissima realizzazione, che vi propongo è quella di mia mamma, che ogni anno fa rivivere la tradizione e il miracolo del piedino ;-) ;-)

CURIOSITA':  In Calabria in realtà ne esiste anche una versione salata ad alcuni forse più conosciuta di quella dolce. E' a base di grano, carne di capra e carne di maiale ed è tipica dei paesi presilani della provincia di Cosenza.


Ingredienti (per circa 6 persone)

500 g di grano
acqua q.b

(In alternativa si potrebbe usare il grano già cotto, quello usato per la pastiera, ma il risultato non sarà proprio lo stesso)

Per il condimento scegliere a piacere fra:
zucchero, miele, miele di fichi, cioccolato, noci, mandorle, frutta candita, scorza d'arancia grattuggiata ecc..


Procedimento

La preparazione è davvero estremamente semplice, sebbene si svolga in più giorni. 



Pulire il grano e metterlo in ammollo in acqua fredda per 24/48 ore, cambiando spesso l'acqua. 
Il giorno 12, sciacquarlo e trasferirlo in una pentola ampia con abbondante acqua (circa 2 l)


Lessare a fuoco basso per circa due ore. Il tempo in questo caso può variare ma il grano sarà pronto quando i chicchi saranno aperti e non più duri e l'acqua quasi del tutto assorbita. Se l'acqua si sarà assorbita ma il grano ancora crudo, aggiungere altra acqua e continuare la cottura. 


Lasciar intiepidire nella pentola e poi versare in una zuppiera a raffreddare per tutta la notte. 



Il giorno dopo la cuccìa sarà bella compatta e pronta per essere condita. 



Il piedino di Santa Lucia


Riscaldare, quindi, la cuccìa in un pentolino con un goccino d'acqua, lo zucchero o il miele e aggiungere gli altri ingredienti di vostra scelta.
Servirla ancora calda in delle coppette.













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